creativo collettivo urbano



giovedì 15 settembre 2011

Leo

la morte... è un tabù.
Precisamente la tua morte è il mio tabù.
Non la mia, perchè forse alla propria fine non ci si crede mai fino in fondo.
Se ci penso la tua scomparsa è stata l'atto di nascita della mia coscienza, eppure spesso preferisco non nominarla, addirittura rinnegarla. Forse perchè per me tu ci sei, esisti ancora, dentro confuso nella mia anima, e nelle mie aspirazioni accese, quelle più vere, profonde e pure.
Ti sei fuso ormai con l'ideale di una "lotta" e di una ricerca che spero non mi abbandonerà mai. Anche se a volte arranco, perdendo il contatto con questo fuoco che gira, in fondo al petto...
Sei l'assenza, e anche il suo silenzio, la malinconia e la trama rigata delle parole non dette. Ma sei anche l'inesausto splendore di uno sguardo sempre vigile, e giovane.
Forse ti tengo così nascosto perchè temo di sprecare ricordi, e così di perderti.
Non lo so, ma come di tutti i tabù, anch'io mi vergogno di questo, e allora aumento i debiti contratti con te, sperando nel giorno in cui ti renderò tutto il dovuto come una scheggia lucente della mia esistenza, uno specchio di questa nostra, vita in comune.

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gruppo di ricerca costituitosi nel 2007 dentro il Pim di Milano, non ancora convintosi della sua imprescindibile importanza storica.